“Se San Lorenzo fosse un colore, che colore sarebbe?” alle ex Vetrerie Sciarra

San Lorenzo, un quartiere che non smette mai di sorprendere e di emozionare. Una realtà multiculturale e multiforme, che si fa amare per la sua vitalità e la sua autenticità. Le strade, le piazze, i parchi e gli angoli più nascosti diventano i luoghi dell’incontro, del confronto e della convivenza pacifica tra diverse culture, etnie ed esperienze di vita. San Lorenzo è un mosaico di colori, di suoni e di odori che si fondono armoniosamente, creando una sinfonia di sensazioni uniche. Grazie alle fotografe Marta Ferro e Claudia Rolando, è possibile scoprire tutta la bellezza di questo quartiere, cogliendo la vera essenza di San Lorenzo attraverso gli scatti esposti nella mostra “Se San Lorenzo fosse un colore, che colore sarebbe?”. Lasciatevi trasportare dalle emozioni e dalla magia di San Lorenzo e scoprite come questo quartiere possa diventare un colore che vi resterà impresso per sempre.

Appuntamento venerdì 3 marzo dalle 16 alle 19 presso la sede Sapienza alle Ex Vetrerie Sciarra in via dei Volsci, 122 Roma. Non perdete l’occasione di scoprire la bellezza e l’unicità di San Lorenzo attraverso gli occhi delle due fotografe. La mostra sarà visitabile dal 3 al 17 marzo.

Le fotografe Marta Ferro e Claudia Rolando hanno immortalato l’atmosfera unica del quartiere, testimoniando l’unione inscindibile tra chi vive il quartiere e i suoi luoghi. In ogni angolo, strada, parco o piazza di San Lorenzo è possibile riconoscersi nei volti presenti nelle immagini esposte.

© Foto Marta Ferro e Claudia Rolando

Cimitero Monumentale del Verano

Nel videogioco collaborativo free to play  “Sanlo Defence” proprio da qui parte l’esercito degli “Esseri mostruosi” che minaccia San Lorenzo: spacciatori, speculatori, razzisiti, teppisti a cui si contrappongono gli abitanti del quartiere, sostenuti dagli studenti, artigiani, artisti, attivisti.

Ma il Verano nella realtà non è infero, ma un luogo bellissimo: qui venne sepolto San Lorenzo, e il cimitero che oggi vediamo venne istituito nei primi dell’800, su progetto di Giuseppe Valadier e successivamente, con Virginio Vespignani, il complesso ebbe una strutturazione definitiva.

Non si contano le opere d’arte, pittoriche e scultoree al suo interno, un vero e proprio museo all’aperto, che merita una lunga passeggiata!

Camminando nel Cimitero del Verano si incontrano le tombe di tanti personaggi protagonisti della storia e della cultura di Roma e del mondo intero: Grazia Deledda, Alberto Moravia, Gianni Rodari, Giuseppe Ungaretti, Giuseppe Gioacchino Belli , Eduardo e Peppino De Filippo, Vittorio Gasmann, Gabriella Ferri, Anna Magnani,  Roberto Rossellini, Vittorio De Sica,  Nino Manfredi, Alberto Sordi.

Il Verano merita davvero una visita!

© Foto Claudia Rolando e Marta Ferro

“Il grande cocomero” ci rende felici

L’Associazione si occupa dell’organizzazione e gestione dei laboratori per gli adolescenti ricoverati in regime ordinario e diurno presso il reparto di Neuropsichiatria infantile (NPI) del Policlinico Umberto I e si inserisce nel territorio di San Lorenzo come un centro di aggregazione giovanile aperto a tutti i ragazzi e i giovani adulti. E poi corsi di ballo, musica, teatro, cartapesta e pittura. Ogni iniziativa, dicono i volontari che animano lo spazio, aggiunge un tassello alla realizzazione dei sogni collettivi che, come semi di un grande cocomero, danno vita a nuove possibilità e momenti di cambiamento.

Anche “Il grande cocomero” verrà difeso nel nostro urban game “San Lorenzo Defence”, come tutti quei luoghi del quartiere che ci rendono felici!

© Foto Claudia Rolando e Marta Ferro

Murale sul bombardamento “Contro tutte le guerre”

Il 19 luglio del 1943 gli aerei anglo-americani sganciano su Roma più di 4000 ordigni da 6000 mt di altezza. Obiettivo era lo scalo merci San Lorenzo, ma la violenza delle esplosioni colpisce un’area molto più vasta, centrando il piazzale del Verano e i quartieri limitrofi: Prenestino, Tiburtino e Tuscolano.

Una strage in cui perderanno la vita circa 3000 persone, e si conteranno oltre 11.000 feriti. Una tragedia, che i sanlorenzini ricordano ogni anno per le strade del quartiere.

Gli scheletri di alcuni edifici colpiti dalle bombe rimarranno nel dopoguerra i simboli degli eventi di quel drammatico 19 luglio.

Oggi, su quei palazzi semidistrutti, ci sono le opere degli street artist a ricordare quali siano state le atrocità della guerra, quanto il popolo abbia pagato la follia nazifascista, e quanto è importante difendere la libertà e la democrazia.

L’arte non deve “decorare” la città, il suo compito è far pensare, ricordare… e indurci a scegliere.

© Foto Claudia Rolando e Marta Ferro

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